Smettiamo di farci i fatti nostri

Smettiamo di farci i fatti nostri

“NON RAGIONIAM DI LOR, MA GUARDA E PASSA”

Gli ignavi, anime di coloro che scelsero di non schierarsi mai, indegni del Paradiso tanto quanto dell’Inferno, anime misere, che non son degne di essere guardate troppo a lungo.

Che genio Dante Alighieri, quanto  ha visto lungo.

Ignavi che ancora oggi nella nostra società non prendono posizione, che permettono all’ennesima donna di essere perseguitata, bruciata;

ignavi che non si fermano ad una richiesta di aiuto;

ignavi che permettono all’ennesima folle maestra di imporre la sua crudeltà alle piccole vittime.

Ignavi, gente omertosa, che pensa di dissociarsi  girandosi dall’altro lato, senza prendere posizione rispetto alle crudeltà perpetrate.

Come si può non intervenire al pianto straziante dei bambini, ai loro sguardi atterriti, alle lacrime versate in silenzio, quale folle peccato hanno potuto commettere quelle povere anime innocenti.

Come si fa ad andare avanti senza pensare, che quella donna che chiedeva aiuto era in pericolo.

Quale giustificazione può accompagnare il sonno di questi omertosi, colpevoli, alla pari , se non di più dei carnefici.

La contraddizione che costringe una società alla sua miseria morale, è ancora più manifesta quando si pensa che viviamo in un mondo senza privacy, con social network, gruppi Wapp, applicazioni per intercettare, telecamere,ecc.

Vedere, assistere, capire, non è abbastanza per agire, non ci si può schierare,

il motto è “io mi faccio i fatti miei”, “io non litigo con nessuno”, come se fossero dei valori.

Certo è più facile scorrere le bacheche e farsi i fatti degli altri in silenzio.

Siamo pronti a spiare da qualsiasi angolo, ma prendere posizione e agire è troppo difficile.

La mia riflessione spero sia quella di tanti.

Smettiamo di farci  i fatti nostri

Smettiamo di farci i fatti degli altri in modo sbagliato

Smettiamo di fare gli ignavi.

Perché gli ignavi sono: “Gente in cui fa notte innanzi sera, gente da basto, da bastone, da galera.”

 

Generazione….TOFU

Generazione….TOFU

Questi uomini non sono né carne né pesce…….Lo dice mia madre , lo diceva mia nonna.

E dunque sono Tofu?

Scherzi a parte negli ultimi tempi mi è capitato di leggere diversi editoriali su note riviste, dove si fa riferimento alla profonda confusione delle nuove generazioni maschili.

Se penso alle nuove generazioni, ai nuovi “maschi”, penso ai miei figli, ai loro coetanei, più che a mio marito, mio fratello o i miei amici, non per egoismo ma perché in certe situazioni, come dire “il dado è tratto”.

Gli uomini, dicevamo, sono confusi, brancolano nelle continue richieste del genere femminile e della società, che a parer mio e non solo (M.E: Viola direttoregioia@hearts.it), neanche hanno le idee tanto chiare.

Infatti, a questo proposito si è espresso un altro guru Mark Simpson (scrittore), il quale ha affermato che a forza di fare pressioni sulle leve emotive dei maschi “Alfa”, abbiamo innescato un processo irreversibile, i ragazzi sono completamente confusi.IMG_0907

Per non confondere anche noi, ho cercato di venirne a capo prendendo, ovviamente, ad esempio la mia esperienza di madre di due maschi, per la definizione “Alfa” aspetterei sinceramente.

Per cultura, o meglio per retaggi culturali (generalizzo), insegniamo ai nostri figli maschi a minimizzare le emozioni, soprattutto relative a insicurezza,timidezza, paura, dolore. Cercando di renderli forti,”duri”, e seppur non sono le madri a comportarsi in questo modo (mi riferisco sempre alla mia esperienza) ci pensano ,padri, zii, nonni.

A conferma di questo, ho letto la sintesi dello studio di uno psicologo , il quale afferma che per gestire sentimenti e sensazioni, come ad esempio la rabbia, i genitori tendono, mediamente, a parlare di emozioni con le bambine piuttosto che con i bambini.

Eppure l’empatia, l’espressione di ciò che si prova non fa nessuna differenza di genere durante l’infanzia, l’approccio è istintivo e uguale.

Fragilità, timidezza, ansia dovrebbero essere consentite indipendentemente dal sesso di appartenenza.

Ad esempio la manifestazione del pianto, quante volte ho dovuto ribadire che piangere fa bene, è giusto, è sano e liberatorio, se si conosce la ragione, e che non bisogna vergognarsi o per questo sentirsi una “femminuccia”.

Senza poi approfondire la questione AZIONE_GIOCO_GENERE. “Che fai giochi a pentoline? ma tu sei un maschio!” e quindi….. esci distruggi una staccionata salvo poi piangere, perché credi di aver preso il tetano o il raffreddore…….

Credo che così non vada bene.

Vogliamo bimbi, adolescenti, uomini veri! E cioè?

Aggressivi, “forti”, insensibili, freddi calcolatori, che però sappiano quando è il momento di essere romantici, teneri, sex symbol, sensibili a certe situazioni particolari, goleador, irsuti primitivi, ma curati, attenti al corpo, ma non troppo, con una tempra d’acciaio ma mai violenti.…mai piagnoni, però c’è pianto e pianto, non vogliamo i frignoni ma li vogliamo con un “cuore” senza passare per cretini, ma neanche per “stronzi”…..Aiuto….

Ci scandalizziamo, a giusta ragione, difronte ai sempre più comuni episodi di bullismo, però gli insegniamo a ricorrere alle etichette, e alle differenze di genere……Senza pensare alla totale negazione, o non accettazione di insuccessi sia nella scuola, nello sport che nella vita sociale.

Basti pensare agli ultimi fatti, gravissimi, della cronaca italiana, dettati da un “FAMILISMO AMORALE CHE RENDE I FIGLI DISUMANI”.(E.Banfield)

Io, sono una madre, anche se giovane, una cosa l’ho capita, ho fatto e farò tantissimi errori perché essere genitori è un compito difficile, ma essere figli lo è ancor di più.

Troppe pressioni, poca attenzione, troppa indulgenza, tanta superficialità, nessuna tolleranza né per sé né per gli altri, nessun rispetto ma tanta, tanta insicurezza sono una buona ricetta per una 

Generazione Tofu

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