Papà …………..sotto l’oleandro.
Ti ho cercato in casa ma non c’eri.
Mi sono spinta fin qui e ho sentito la radio.
Strana questa canzone, che significa l’era del cinghiale, ma poi il cinghiale non è bianco oppure si.
Perché stai sorridendo, ho cercato di capire se avevate litigato, ma credo di no, mamma non mi sembrava triste, mentre era in cucina.
Guarda questo albero si chiama oleandro, non fa tanta ombra, però ha un odore così bello lo sento solo in questo posto.
I fiori sono rosa mentre in quello vicino alla spiaggia sono bianchi.
Prima siamo andati al bar dell’hotel mentre tutti dormivano, ho comprato una coppetta di gelato bianco con un disegno al cioccolato nel centro.
Fortuna ha fatto cadere la sua e si è messa a piangere.
Mi piace andare in giro mentre tutti dormono dopo pranzo. Fa molto caldo ma non ci sono rumori, tutto sembra più lento e se guardi lontano lontano sembra che ci sia sempre l’acqua. E’ tutto più fermo, immobile.
Perché te ne stai solo , qui, in macchina papà?
Sei arrivato solo ieri sera.
Due settimane da solo senza di noi, cosa hai fatto?
Ho accompagnato la mamma a telefonarti dalla cabina, mentre preparavano la pizza gigante alla pizzeria degli americani.
Restano altre due settimane di vacanza e poi torniamo a casa.
No, non sono triste, sono contenta che torniamo tutti insieme.
Chissà se sembrerò più grande quando torno!
Questo strano cantante non l’ ho mai sentito.
Perché lo ascolti da solo papà?
Qui, sotto l’oleandro con lo sportello della macchina aperto.
Hai lavorato tanto?
Ci hai pensato?
La sera stavi sul letto a mangiare il panino, oppure restavi in cucina seduto vicino alla finestra del terrazzo.
Io sono felice che sei tornato.
Siamo andati dall’altro lato del fiume e Bruno ha lanciato le ciabatte nell’acqua all’improvviso.
L’acqua del fiume è molto fredda, lo attraversiamo dove è più bassa.
Dicono che ci sono i serpenti.
Hai mai attraversato un fiume?
Tu non hai paura dei serpenti?
Tu non hai mai paura papà!
Nonna, un giorno, è venuta con noi sulla spiaggia, ma non è andata dall’altra parte del fiume perché era troppo lontano.
Mamma e nonna hanno litigato e poi hanno litigato anche con gli zii, perché ha detto la nonna che ci hanno lasciate sole.
Ma tanto adesso ci sei tu papà, e noi non siamo più sole.
Sono sicura che l’ombrellone piantato meglio sarà il nostro, perché tu fai il fosso più grande.
Lo sai che ieri non abbiamo fatto il bagno perché il mare era agitato.
Le onde erano altissime.
Ogni onda che si ritirava, mi scavava un fosso sotto i piedi e la mia ombra era sempre più bassa.
Adesso mi sono ricordata, tu hai una paura papà…….Hai paura del mare,ma non ti devi preoccupare ti posso aiutare io a nuotare………..
Al mio papà che mi ha fatto trascorrere delle splendide vacanze, da piccola, e che ancora oggi ricordo e racconto.
Auguri Giuseppe.