Non credevo di essere nata a Natale. Metà Novembre è sempre stato solo questo, un mese triste per molti, buio e freddo, e quando tanto tempo fa pioveva, a Novembre di pioggia ne cadeva davvero tanta.
Adesso invece, il mio compleanno è a Natale, tutti i negozi e le strade sono illuminate, festose, luccicose.
Ci sono alberi a festa ovunque, e io che devo pensare prima al mio compleanno, e poi agli addobbi perché è sempre stato così, mi sento disorientata;
senza parlare del fatto che oramai quei pochissimi regali che ricevo sono a tema natalizio, solitamente addobbi, babbini, gufetti che ti accompagnano fino a Gennaio e che poi metti in cantina, per tirali fuori l’ anno seguente, per ricordarti che, maledizione è il tuo compleanno, che sempre prima è Natale, e che tu sei sempre più vecchia.
Ma chi è che avuto questa splendida idea, di rovinare anche il Natale, sono sicura che ha visto troppo il Grinch, che vuole essere un “Non So Chi” della città di Chinonso.
Tutte queste luci, gli alberi di dubbio gusto, che tra un pò verranno sparati con dei fucili, come la pistola spara chiodi, per fare prima, per fare presto;
ci hanno tolto l’attesa dell’otto Dicembre, della tradizione, che imponevano le mamme e prima ancora le nonne.
Io non voglio essere nata a Natale, voglio Novembre, quello di prima, con la pioggia, col buio in contrasto con Dicembre,
tutto illuminato nella mia mente.
Io sono del segno dello scorpione, voglio la penombra, l’umido silenzio di un pomeriggio novembrino, devo aspettare e osservare dal mio angolino, e pensare che tra un pò sarà Natale, lo devo desiderare, e non devo arrivare a Gennaio dove più isterica di prima, non vedo l’ora di dare fuoco a tutto, di eliminare l’albero, e i pupazzetti, di pensare che basta con ‘sti addobbi perché in realtà io sono il Grinch, quello vero, verde e peloso con l’occhio giallo che storce il muso che dice:
“IO ODIO IL NATALE”.