da Mafalda Fusilli | Mag 8, 2016 | Blog, Famiglia
Ha sempre detto… “chi ha la mamma non piange”…. lei sa!
La sua mamma è andata via molto presto.
Non ha mai sopportato di sentir parlar male delle “figlie di mamma” come dice lei.
Ha una sua teoria “fai e ti sarà fatto”, e così lei ha amato profondamente la sua mamma, e non solo, e quindi è, e sarà amata profondamente.
Non ha mezzi termini, ha sempre detto quello che pensa, anche quando fa male da morire, però questo serve, perché ti scuote fin nel profondo, e sai che lo dice perché:
“chi ti vuole bene più di una mamma”.
Ti ha sbattuto fuori di casa, e non ti ha fatta rientrare fin quando tu, piccola bambina di dieci anni, non hai affrontato quel gruppo di ragazzi più grandi di te, che ti prendeva in giro, passandogli in mezzo a testa alta.
Ti ha spiaccicato in faccia la realtà, spalmandotela ben bene quando rifiutavi di vederla perché era troppo scomoda per te.
Ti ha raccolta da terra quando il dolore era troppo forte e ti piegava in due, ti ha curata, ti ha ascoltata, e poi ti ha accompagnata dove dovevi andare sempre accanto a te, come una seconda spina dorsale, quando la tua era messa male.
Ti ha ripetuto costantemente ” sei carina, ma questo non basta, ci vuole cervello, ci vuole cultura perché quella resta negli anni, la bellezza svanisce….”
Quando hai deciso di fare una cosa più grande di te, e poi ti sei spaventata da morire, lei era lì e ti ha detto “adesso hai fatto questa scelta e non si torna a casa, quello che sarà sarà devi tener duro”.
Non si è mai fatta scrupoli nel dire che stavi male, che eri troppo grassa o troppo magra, che i capelli erano orrendi, che il vestito scelto era orribile, che sembravi un salmone o un arbusto, a seconda del caso, ma era lì,… sempre…., prima a consigliarti a spingerti a migliorare.
Ha sempre detto “La tua dignità, è preziosa….Niente e nessuno deve schiacciarla”
Ti ha punita, ti ha picchiata, ti ha inseguita, ti ha spinta…… sostenuta, nutrita di amore cibo e parole, alle cinque di mattina, alle undici di sera, a notte inoltrata, senza mai stancarsi di sentire le stesse cose, solo perché ne avevi bisogno, lei c’era.
Tutto sempre per te….anche quando era sbagliato…. lei non lo sapeva perché:
“un genitore, anche quello più bravo sbaglia sempre”.
Adesso sei grande, lo vedi da come ti guarda, il suo amore, il suo sostegno, la sua approvazione la leggi nei suoi occhi, nei suoi gesti, ma non manca mai di consigliarti, non smette mai di chiedere cos’hai he non va, che cosa è successo, come ti senti.
Resta a casa sua, non vuole disturbare, non chiede nulla di più di quello che ha, è sempre li, ti aspetta……..ti pensa……
Oggi fa molto la nonna, con la stessa grinta, lo stesso coraggio, lo fa per te, per i tuoi figli, per tuo marito, per tuo fratello……Lei è sempre la stessa….
Giusta o sbagliata
E’ sempre la mamma………
PS: Non metterò mai una sua foto le odia………
Auguri Mamma
da Mafalda Fusilli | Gen 28, 2016 | Blog, Famiglia
Un giorno Lola mi ha dedicato questa poesia:
Ricorda sempre di scordare
le cose che ti rendono infelice.
ma non scordare mai di ricordare
le cose che ti rendono felice.
Ricorda sempre di scordare
chi non s’è dimostrato un amico buono.
Ma non dimenticar di ricordare
coloro che fedeli ancor ti sono.
Ricorda sempre di scordare
problemi che ormai sono passati.
Ma non scordare mai di ricordare
di tutti i giorni i casi fortunati……K.Dasani
E poi un giorno io ho dedicato questa a Lola….
Una ricetta per l’amicizia….
Un pizzico di allegria,
un cucchiaino di buon senso, un pizzico di logica,
un cucchiaio di intuito,
un pizzico di stile,
un cucchiaio di comprensione.
Amalgamare bene ed aggiungere uno spicchio di potenziale,
unire un pizzico di tristezza e una tazza di gioia,
aggiungere un secchio d’amore e mescolare bene, per molti anni.
Non mettere in forno né cuocere.
Lola è un’anima bella, affettuosa,
servire quando è pronta
con condimento a piacere……….
PS:l’ho un po’ modificata ma che importa.
da Mafalda Fusilli | Gen 21, 2016 | Blog, Famiglia
“Siamo da poco tornati a casa, hai finito gli esami orali di terza media alle nove di sera. Una vera e propria follia”.
E’ stata la prima volta in quasi quattordici anni in cui ho avuto la possibilità di assistere ad una tua performance scolastica. E come fosse quasi stato fatto di proposito, io che ti osservo da un atrio buio e tu illuminato dalle luci chiare dell’aula, che fai il tuo discorso.
Quanti pensieri mi sono passati nella testa mentre cercavo di ingoiare quella mostruosa palla da tennis che sentivo in gola.
Non hai voluto scrivere una tesina, non hai voluto fare nessun lavoro extra, nessun video, nessun poster, ti sei rifiutato, strenuamente, di preparare qualsiasi forma di lavoro che non riguardasse un tipo di studio tradizionale; come sempre sei stato un testardo.
Tu da sempre sei uno che non accetta di essere indirizzato, sei un progressista tradizionale,un eclettico in forma crepuscolare, diciamoci la verità sei sempre stato un tipo “strano”.
Mentre ascoltavo il tuo discorso sulla guerra fredda mi ricordavo di te al villaggio Valtur che ti rifiutavi di partecipare ai giochi di gruppo e che un giorno hai incastrato un bimbo in un angolo raccontandogli storie di mostri e demoni. Non scorderò mai la faccia di quel bambino.
Sei quello che mi ha costretta a nascondere dietro delle transenne mentre sciavi, perché il maestro ormai stufo di te urlava “di chi è figlio questo”.
Sei colui che, mi ha spiegato tutto sulla nascita dell’Isis, ma che contemporaneamente mi ha chiesto qual era la differenza di vestiti firmati e non!
Sei quel bambino che, si annoiava mentre la mamma studiava e quindi decise di farsi raccontare qualcosa, e così andò a scuola e in un’ora di scienze di quarta elementare, spiegò la differenza tra necrosi e apoptosi suscitando l’ammirazione delle sue maestre.
Sei quello che non ha mai mangiato la nutella ma che adora il sushi e la gallinella di mare…
Io non so definirti, prima pensavo che tu fossi quello normale e tutti gli altri strani, quando poi è nato tuo fratello ho capito tutto…
Sei uno snob nei sentimenti, ma poi mi racconti che durante una lettura del compito in classe del tuo amico Michelangelo eri talmente emozionato che per non piangere hai ingoiato ettolitri di saliva facendoti venire il mal di stomaco.
Sei il bambino che quando ci siamo persi nello Yosemite di notte, non diceva nulla, neanche piangeva perché c’era già sua madre che era totalmente impazzita.
Sei quello che abbiamo svegliato durante la notte, perché credevamo avessi bevuto del concime per le piante, ci hai guardati disgustato dicendoci “siete due pazzi”.
Sei il mio primo inconsapevole esperimento di madre, e forse per questo sei uscito “bene”.
Sei stato il pilastro a cui mi sono aggrappata quando mi crollava tutto intorno
e il miglior voto quando mi sento una fallita.
Sei il frutto della nostra incosciente immaturità;
tu che sei sempre stato così maturo.
Io di sicuro sono stata una mamma sbagliata, ma di un figlio bravo.
Sono quella mamma, a cui ieri, scoppiava il cuore , sentendo l’applauso della commissione al proprio ragazzo.
Oggi sono io che parlo di te, ma sono sicura di essere la voce di tutte le mamme che pensano ai figli.
da Mafalda Fusilli | Gen 19, 2016 | Blog, Famiglia
Amo lasciare dei piccoli scritti alle persone che voglio bene.
E’ un mio modo di essere vicina.
Le parole scritte ci accompagnano per la vita.
Ottobre 2015
“Come sempre, o quasi, ti ho preceduta nel compiere i quarant’anni.
Belli!
Lo ribadisco.
Il bello dei quarant’anni è averli.Credimi.
Sei più sicura …..perché tanto hai capito…..che se pure corri quello resta il traguardo…..
Sei più sicura di te perché sai che vali tanto anche quando il mondo e la vita ti dicono il contrario.
Sei più bella perché non ti importa di apparire agli altri, ti vedi tutti i giorni per quella che sei.
Sei più matura perché la vita è stata bella, ma anche crudele….ma tu lo sai… e lo ricorderai…. e soprattutto non ci ricascherai.
E io lo so…. tu in questi quarant’anni mi seguirai, e ti distinguerai.
Io ti auguro tutto il bello della vita A mica Mia…..
ma soprattutto auguro alla vita tutto il bello di te
Splendida Quarantenne
da Mafalda Fusilli | Dic 29, 2015 | Blog, Famiglia
Mattina. Missione scuola. Io e Edo.Sole, cielo terso, estate di San Martino, 16°.Ottimismo.
Accendo la radio perchè mio marito ha preso il mio cd di Jamie xx, e mio figlio ha sequestrato il cellulare per vedere “youpub” come dice lui.
Bono la sua voce calda, suadente che riscalda i meandri più oscuri della mia anima.
“I still haven’t found what I’m looking for”
E io comincio a cantare a squarciagola contenta, piena di me, fin quando mio figlio, di tre anni, comincia ad urlare come un’aquila, affinchè smetta perchè lui non riesce a sentire il gingle di uno stupido video di ovetti di spiderman che vengono continuamente scartocciati. E allora tutta quella pienezza e felicità di cinque minuti prima scende sotto i piedi all’altezza della frizione.
Ma non ci sto. Oggi è mio. E penso che per oggi smetto di sentirmi in colpa per la mancata dolcezza, per l’inquinamento sonoro, per l’abbandono dei bambini con gli aggeggi elettronici.
Urlo a mio figlio di alzare il volume del suo video se non sente bene, perchè io voglio cantare, e canto la mia canzone con Bono. Perchè per quattro minuti voglio urlare che ho quarant’anni e ancora non ho trovato quello che cerco.
O forse si l’ho già trovato, ma oggi, adesso, voglio qualcos’ altro.
O voglio solo cantare e sentirmi libera di pensare che c’è dell’altro per me.
Che c’è dell’altro per noi, che siamo già contenti e soddisfatti ma non siamo morti.
E mio figlio deve sapere che la sua mamma lo adora e che farebbe e farà tutto per lui e suo fratello ma che non sacrificherà mai la sua mente, quella sarà sempre libera di essere, di pensare, di sperare.
Perchè solo così potrà essere felice, e potrà essere una buona mamma per lui e Raffaele.