Il titolo in inglese fa più effetto: Straight White Male di John Niven, ma non posso negare che anche in italiano ha avuto un certo appeal su di me.

Come sempre mi stavo trastullando in libreria, promettendo di non comprare nulla, ma la copertina era accattivante e allora ne ho letto la prefazione.

“Kennedy Marr è un donnaiolo, un egocentrico, un narciso. E’ uno scrittore di successo, uno di quei bastardi cui il destino ha servito le carte migliori…..”

Man mano che continuavo a leggere Il mio lato critico veniva sempre più sollecitato, mi vedevo già alla tavola rotonda con le mie autorevoli amiche a dissezionare  i comportamenti di individui alla Kennedy Marr.

Ovviamente ho comprato il libro, e non solo, l’ho letto in un soffio

Kennedy è uno “str….” ma non puoi non amarlo per la sua cruda e ineccepibile sincerità, i suoi difetti sono tutti veri e sono un po’ di tutti.

Non vorresti mai essere la sua compagna , ma sicuramente una sua amica, perché le persone sincere sono troppo scomode ma sono anche molto affascinanti.

Ho adorato le sue massime.

Della serie ” la vita ci tiene ad assicurarsi che non ti manchi mai una nemesi”.

“E’ crudele incoraggiare chi non ha talento, ma è impossibile scoraggiare un vero scrittore”.

“Il tempo tende a spazzare i ciarlatani”.

Caro J. Niven quanto hai ragione.

E ancora le citazioni di Marr tributo agli scrittori della storia come “ogni libro è un relitto di un’idea perfetta” di Murdoch.

Oppure “il teatro è una cosa che facevano i segaioli borghesucci per sentirsi acculturati, io sono con Nobokov, uno degli scherzi più perfidi di Dio è stato quello di rendere Shakespeare un drammaturgo……..” .

John Niven con questo libro ha aperto anche una disputa sull’arte cinematografica, attraverso le parole di Marr, mette in evidenza quanto sia sopravvalutata la regia  a discapito della sceneggiatura, anima e cuore pulsante di ogni opera.

I personaggi collaterali sono un corollario, il fratello di Kennedy, più brutto, più giovane, più povero, è un pilastro nella sua normalità quando dice “il tuo problema è che hai troppo tempo per pensare a te stesso”.

Le donne di Niven sono tutte migliori di lui, le sue ex mogli, amanti, sua figlia una teen matura e assennata, una madre che consapevole dei suoi errori verso il figlio lo assolve da un eterno senso di colpa, sua sorella……..

Un bel libro bello, una lettura che sembra più”leggera” di ciò che è in realtà perché letto con la giusta chiave ti induce ad una certa riflessione.

Perché come dice Kennedy Marr alias John Niven ” Scrivere bene significa pensare bene e pensare bene è un lavoro faticoso”.