Ho appena incontrato una mia amica, ha il suo primo figlio iscritto in prima elementare in una scuola del centro di Avellino.

Mi ha detto “Abbiamo superato la prima settimana“.

La stessa, aveva pubblicato su Facebook la foto del bimbo, stupendo con un “fioccone turchese”, il primo giorno di scuola.

Questa cosa mi ha fatto riflettere sui giorni appena trascorsi, a quanti bambini e ragazzi avellinesi hanno dato inizio ad un nuovo percorso, a quante ansie i genitori, i parenti tutti, hanno portato con sé nei giorni di insediamento, a quante cose sono state scritte e lette sul primo giorno di scuola…

I nostri ragazzi, il nostro futuro macina ore di studio, di attenzione, di lavoro, tutto svolto in un tran tran quotidiano accompagnato da mille orpelli, e il tempo passa e la loro vita cambia insieme alla nostra, senza  rendersene conto.

Mio figlio Raffaele, mentre tornavamo a casa la sera prima di andare a scuola, mi ha detto ” beata te mamma sei l’unica che domani non dovrà fare niente di nuovo“.

A quelle parole ho riflettuto su quanto sia ignaro della sua vita, su quanto svolga la sua quotidianità definendo inconsapevolmente il suo futuro.

E io madre, assistente, tutore, testimone delle sue scelte, mi chiedo:” qual è il mio ruolo? Qual è il giusto ruolo ?”.

“Noi siamo davvero in grado di accompagnarli e sostenerli? Questi sono i nostri ragazzi, sono il nostro futuro”.

Mi vengono in mente le parole di Alessandro Baricco, durante l’incontro a Giffoni lo scorso luglio, sulla energia che si respira quando si lavora con i ragazzi.

Baricco ha detto:

“sono come benzina, basterebbe buttare un fiammifero e sviluppare, ma la scuola questo non lo fa.

La cultura è un privilegio, ma la stessa TV è cultura.

Bisogna essere ribelli nei confronti di una vita tiepida”.
E a questo proposito voglio dire che se mai avrò il tempo e la forza di poter accompagnare i miei figli, i miei nipoti, i figli dei miei amici nel loro cammino, gli dirò sempre che la scuola è importante, la cultura è importante ma come dice Gianni Rodari c’è:

“Una scuola grande come il mondo”
C’è una scuola grande come il mondo.
Ci insegnano maestri e professori,
avvocati, muratori,
televisori, giornali,
cartelli stradali,
il sole, i temporali, le stelle.
Ci sono lezioni facili
e lezioni difficili,
brutte, belle e così così…
Si impara a parlare, a giocare,
a dormire, a svegliarsi,
a voler bene e perfino
ad arrabbiarsi.
Ci sono esami tutti i momenti,
ma non ci sono ripetenti:
nessuno puo’ fermarsi a dieci anni,
a quindici, a venti,
e riposare un pochino.
Di imparare non si finisce mai,
e quel che non si sa
è sempre più importante
di quel che si sa già.
Questa scuola è il mondo intero
quanto è grosso:
apri gli occhi e anche tu sarai promosso!
(Gianni Rodari, poesia, Poesie della domenica, Una scuola grande come il mondo)

Buon viaggio a Raffy, Francesco, Gianluca,Tiziano, in primo liceo; ad Alice, Antonio, Andrea, in prima elementare; ad Armando in prima media, ad Antonio in terza media a Mariella, Edoardo, Modi, Olimpia, Giulia, Colomba per la loro faticosissima scuola primaria e a tutti gli altri perché siete il nostro futuro e la nostra speranza.

Buon viaggio a tutti i bambini di Avellino.